1- BREVI CENNI DI STORIA DI CAMINO.
Il paese di Camino si trova nel Monferrato Casalese, nella provincia di Alessandria (a circa 15 km da Casale Monferrato),molto vicino al Vercellese (20 km da Vercelli, 5 km da Trino).
Il Castello di Camino.
Nel punto più alto del paese, imponente, sulla sommità di un colle, con la sua slanciata torre gotica alta oltre 40 metri, circondato da un vasto parco, sorge uno dei più famosi e meglio conservati castelli del Monferrato: il castello dell’ antico feudo dei Vescovi di Asti, Camino.

L’imponente castello fu edificato nell’ XI secolo (al suo interno una lapide ricorda come data di costruzione il 1010). Ampliato nel XV secolo e gravemente danneggiato dai francesi nel 1631, fu restaurato verso la fine del Settecento.
I primi feudatari del territorio di Camino, i Vescovi di Asti, a poco a poco dovettero sottomettersi ai più potenti Marchesi del Monferrato, di stirpe Aleramica.
Camino passò nel 1237 al marchese Bonifacio di Monferrato.
Guglielmo VII, vent’anni dopo lo dava in contro-dote alla sposa Isabella di Glauchester.
Nel 1237 il marchese Teodoro Paleologo volendo andare a Costantinopoli ad aiutare il padre Andronico impegnato in una lunga guerra, non riuscendo ad avere un prestito dal suocero Opicino Spinola, in punto di morte, otteneva 10 mila fiorini d’argento dai potenti banchieri astigiani Tommaso ed Emanuele Scarampi. Per garanzia concedeva Camino e Pontestura. Successivamente la consorte Argentina Spinola, mentre il Marchese era ancora in Oriente, otteneva un ulteriore prestito, riscattava Pontestura e cedeva definitivamente Camino ai banchieri astigiani.
Tommaso Scarampi divenne unico feudatario di Camino con il solo obbligo di vassallaggio verso il Marchese del Monferrato. Alla sua morte, si presume avvenuta nel 1343, il feudo fu affidato al suo secondogenito Giorgio che occupò importanti cariche come capitano di milizie e governatore di piazze militari; gli mancò solo l’abilità diplomatica del padre.
Nel 1434 il castello subì un assedio da parte di Costantino Aranite governatore di Casale che mozzò la testa al difensore Scarampo Scarampi di Villanova, facendone morire di dolore la moglie Camilla il cui fantasma, si dice, vaghi ancora in determinati periodi sui merli ghibellini del maniero, accompagnato da quello, senza testa, del marito.
I successori di Giorgio Scarampi, all’inizio Signori e divenuti Conti nel 1500 ebbero importanti incarichi nel Ducato del Monferrato e si distinsero nella Magistratura, nella carriera ecclesiastica e soprattutto nelle armi.